Protagonista di questo concerto è Arcangelo Corelli, un compositore che come pochi altri ha segnato la storia della musica strumentale europea, il cui contributo è stato essenziale per il passaggio dalla concezione secentesca al nuovo stile barocco, per lo sviluppo della sonata e del concerto grosso.
Lo potremo osservare e ascoltare in una sorta di caleidoscopio al centro del quale sono poste le Sonate della sua op.5, pubblicata a Roma esattamente nel 1700. Dopo la Ciaccona che conclude le Sonate da camera a tre dell’op.2 saranno infatti proposte tre Sonate dall’op.5, originariamente composte per violino e basso, in tre diverse, significative letture: la Sonata n.4 nella trascrizione per flauto di un anonimo francese della prima metà del secolo, la Sonata n.10 nella trascrizione per violoncello di Arnold Dolmetsch, musicista francese della seconda metà dell’Ottocento, figura fondamentale per la riscoperta e la promozione della musica antica, e la Sonata n. 5 in sol minore nella sua veste originale.
L’immagine finale di Corelli sarà quella che ci offre François Couperin con la sua Apothéose, una celebrazione del compositore italiano ammirato dal collega francese: attraverso sette episodi che presentano una splendida sintesi fra stile italiano e stile francese Couperin pone Corelli sul Parnaso, tra le Muse, accanto ad Apollo.
Silvia Tuja, flauto traversiere;
Carlo De Martini, violino barocco;
Elisabetta Soresina, violoncello barocco;
Giuseppe Reggiori, clavicembalo